Descrizione
Centro di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I grisignanesi, per i quali si registra un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, oltre che nelle località Poiana di Granfion, nel nucleo urbano Mancamento e in numerosissime case sparse. Il territorio con oscillazioni altimetriche quasi irrilevanti, che variano da un minimo di 21 a un massimo di 26 metri sul livello del mare, ha un profilo geometrico regolare. Analogamente l’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, tagliato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nelle due sezioni, suddivise da una sbarra d’argento, sono raffigurati, su sfondo rosso e azzurro rispettivamente: un cavallo inalberato, d’oro, e un ceppo sradicato, anch’esso dorato, munito di cinque foglie.
Storia
La prima parte del toponimo sembra risalire all’epoca romana; due sono le ipotesi più accreditate: potrebbe riferirsi alla venerazione dell’Idolo di Giano o ad un nome proprio come GRAECINIUS o GRISINIUS. Il secondo termine sembra risalire ai tronchi di albero, ‘sochi’ o ‘soche’, cui i mercanti legavano i cavalli. La prima notizia storica accertata risale al documento detto diploma di Milone del 1088, in cui è scritto che l’intera zona viene donata dai vescovi di Padova a un monastero. Successivamente, diviene pertinenza dei vicentini, per passare quindi alla dominazione di Venezia prima e dell’Austria dopo. Nel 1513, durante lo scontro tra i veneziani e la Lega di Cambrai, subisce l’unica occupazione della sua storia. Nel 1866 entra a far parte del Regno d’Italia, per la storia successiva segue gli avvenimenti che hanno coinvolto l’intera regione. Il suo patrimonio storico-architettonico non si presenta particolarmente ricco, tra i monumenti religiosi va ricordata la chiesa parrocchiale, la cui esistenza è testimoniata già nel 1288. È stata completamente restaurata agli inizi del 1800, ma la facciata odierna risale al 1921; all’interno, sono conservati alcuni altari del Cinquecento e una tavola del Tiepolo. Degna di nota anche Villa Beggiato di Gian Domenico Scamozzi: presenta al piano terra un portico dorico, mentre al primo un grande loggiato in stile ionico.
Economia
Oltre gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, ospita la Pro Loco. Per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. L’economia locale non ha abbandonato affatto l’agricoltura che riveste un ruolo marginale rispetto a quello predominante dell’industria; si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e uva da vino. Tra le attività tradizionali deve essere segnalata anche la pratica dell’allevamento di bovini, suini e avicoli. Molto eterogeneo il tessuto industriale che è costituito da fabbriche operanti in attività tradizionali così come in attività più moderne. I comparti nei quali si registra un’alta percentuale di addetti sono quelli della pelletteria, dell’oreficeria, del mobile e della fabbricazione di articoli in gomma e plastica. Molto importanti, ma con dimensioni più ridotte, sono l’industria metallica, automobilistica, chimica, tessile, alimentare, cartaria e dell’editoria. Il terziario si compone di una sviluppata rete commerciale capace di soddisfare le richieste primarie della popolazione; è presente il servizio bancario. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole dell’obbligo, non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Non vi sono strutture sportive e per il tempo libero; quelle ricettive consentono sia la ristorazione che il soggiorno, mentre il servizio sanitario è garantito dalla sola farmacia (per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove).
Relazioni
Abbastanza apprezzata dal punto di vista turistico, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al suo discreto sviluppo economico, che consente l’assorbimento di un discreto flusso di manodopera. Non è particolarmente ricco il calendario delle manifestazioni tradizionali religiose e folcloristiche capaci di attirare visitatori dall’esterno; si segnala la sola e antica “fiera del soco”, comprendente varie iniziative come la mostra artigianale, la fiera franca del bestiame e il mercato del legno. La popolazione pur non avendo il Santo Patrono ufficiale, l’8 settembre celebra la Madonna di Monte Berico.
Località
Le Casette, Mancamento, Poiana di Granfion
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Grisignano di Zocco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 4.275
- Lat 45° 28' 32,9'' 45.47558056
- Long 11° 41' 58,33'' 11.69953611
- CAP 36040
- Prefisso 0444
- Codice ISTAT 024046
- Codice Catasto E184
- Altitudine slm 23 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2275 - Superficie 17.02 Km2
- Densità 251,18 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 04:45
- Tramonto 19:33
- Stefano Lain
- Via Celotto, 2
- 36040 (VI) Veneto
- grisignanodizocco.vi@cert.ip-veneto.net
- ragioneria@comune.grisignano.vi.it
- www.comune.grisignano.vi.it
- 00564140242